FASE 2 - Adattamento/montaggio del forcellone Aprilia RS 250 sul telaio TZR
RIPARAZIONE DEL FORCELLONE
Il forcellone RS 250 di cui dispongo mi è stato a suo
tempo regalato niente-popo-di-meno-che da Luca Ciatti, figlio di Danilo
(nonchè quest'ultimo fratello di Romano), titolari entrambi dei rispettivi ed omonimi
(ma differenti) Team Ciatti.
Per il team di Danilo ho immeritatamente prestato i miei
servigi di meccanico di pista nella ormai lontana stagione 2000, nel
trofeo Aprilia Challenge, dove si gareggiava, per l'appunto, con le Aprilia RS 125
e 250.
Il forcellone che ho avuto in dono era in ottime condizioni generali,
fuorchè per una vistosa ammaccatura presente su una delle
due sedi delle gabbie a rullini entro cui scorre il relativo perno che
lo vincola al telaio.
Dopo essermi messo alla ricerca delle nuove gabbie rulli (già che c'ero lo
ho sostituite entrambe) ho scoperto che, per fortuna,
non era necessario ricorrere al componente originale Aprilia
(relativamente piuttosto costoso, circa 30 € a gabbia, sigla HK-2524-2RS)
perchè, per fortuna, erano disponibili analoghi componenti commerciali dal
costo notevolmente più basso (4 € cadauno, sigla HK-2526-2RS).
L'unica differenza tra questi due componenti risiede nella
lunghezza della gabbia: quella originale è più
corta di 2 mm rispetto alla commerciale (la sigla della
prima infatti termina per 24, contro il 26 della seconda, valore
evidentemente riferito alla lunghezza).
Fortunatamente però (non so perchè) la sede sul forcellone era
esattamente 2 mm più profonda del necessario, e questo fatto
mi ha consentito di poter usare senza alcun problema la gabbia a rulli
commerciale da 26 mm.
A onor del vero, nel catalogo dei prodotti commerciali risulta
presente anche la 2524, che però, oltre ad essere ben
più costosa, è risultata anche essere di difficile
reperibilità. Ragioni più che valide per scegliere la
seconda, vista oltretutto la effettiva profondità della
sede.
Come si vede dalla foto sopra, la botta presa lateralmente aveva causato una parziale rientranza del metallo verso l'interno
della sede della gabbia. Quella rientranza andava eliminata,
ripristinando il normale profilo cilindrico della sede stessa.
Quelle che seguono sono le immagini della lavorazione che ho
effettuato. Mi ci è voluto più tempo a staffare il forcellone
sul fresotto che non poi per lavorarlo.
Per prima cosa mi sono tornito un cilindrotto "a misura" da usare come
supporto / base stabile per la parte del forcellone da lavorare.
Il tipo di staffaggio che ho scelto mi ha permesso di poter intervenire
sulla planarità/ortogonalità della sede stessa con
possibilità di regolazione indipendente del piano orizzontale
secondo gli assi di "beccheggio" (rotazione avanti-dietro) e
di "rollio" (rotazione destra-sinistra). Ho preferito ricorrere a
terminolgia aeronautica per meglio rappresentare i gradi di
libertà voluti.
Il
tirante della foto qui sopra (con relativa chiave appesa) mi ha
permesso di poter variare entro certi limiti la rotazione
destra-sinistra del forcellone (rollio)......
....mentre
lo staffaggio ben visibile in questa seconda foto mi ha consentito
di intervenire sulla rotazione dell'altro piano, quello avanti-indietro
(beccheggio).
Grazie alla corretta combinazione delle due regolazioni, ho
raggiunto (comparatore alla mano) la planarità del piano
circolare della sede, come dimostrano queste immagini. Nel fare
questo ho dovuto evitare di considerare la parte ammaccata, ovviamente
rialzata rispetto al resto del piano.
Raggiunta la necessaria planarità, sono
quindi passato alla centratura della sede rispetto all'asse verticale
del fresotto,
condizione essenziale per la successiva barenatura della sede della
gabbia. Il tutto sempre col comparatore, ma stavolta con quello da
interni.
La
quarta immagine (quella in basso a destra) evidenzia come la parte
della sede opposta a quella che ha ricevuto la botta (quest'ultima
è la zona compresa tra le due tacche nere fatte a
pennarello) abbia subìto una leggera deformazione, risultando di
pochi centesimi più larga rispetto al resto della superficie
cilindrica.
Ovviamente anche in questo caso ho evitato di andare a "leggere" la parte deformata.
Il
passo successivo è stata quindi la barenatura della sede,
operazione che ho eseguito tenendomi qualche centesimo
più stretto rispetto al suo diametro originale. Questo per
evitare poi un accoppiamento troppo lasco
tra sede e gabbia.
E' seguita subito dopo la completa spianatura della parte circolare superiore....
....con questo risultato finale:
Rimessa la nuova gabbia nella nuova
sede (che è entrata con giusto grado di interferenza, non a
forzare a morte ma nemmeno lasca) e riposizionata anche l'altra
nuova gabbia opposta, il forcellone è di nuovo pronto a
fare la sua parte sul mio nuovo TZR ;-) .....