Ecco
la mia R1
A parte le tubazioni-freno,
per il resto è' volutamente
mantenuta originale.
Ho anche messo un olio 20W alla forcella
(al posto della "gazzosa" con cui esce
dalla casa)
e forse più avanti (pecunia
permettendo) metterò qualcosa
di un po' più serio anche alla
sospensione posteriore.
Giusto due parole su questa moto.
La Yamaha R1 è stata, ed è
tuttora,
una delle moto più amate e criticate
che ci sono in circolazione.
La fama di ammazza-persone se l'è
tristemente
guadagnata sul campo con i primi modelli,
'98 e '99,
dei veri cavalli imbizzarriti.
Le versioni successive, dal 2000 in
poi, hanno subìto
dei cambiamenti che ne hanno in parte
addolcito il carattere,
rendendola in generale più trattabile.
Ma secondo me il vero grosso tallone
di Achille
di questa moto sono le sospensioni,
da sempre aspramente criticate da quelli
che il gas
glielo danno davvero (in pista ovviamente),
non tanto quando la moto è nuova
ma man mano che i km aumentano.
Specialmente al posteriore.
In pratica succede che il freno idraulico
va letteralmente a farsi benedire.
Ricordo di aver visto un articolo su
una rivista di moto
in cui era stato constatato che dopo
appena 6000 km
l'ammortizzatore posteriore non funzionava
praticamente più.
Ed era stato anche verificato il perchè
di questa debacle,
dovuta sostanzialmente all'olio contenuto
al suo interno
che dopo un certo periodo di lavoro
variava
irrimediabilmente le sue originarie
proprietà di fluido,
divenendo una cosa... boh?! .....mezza
gelatinosa?
Non saprei neanche come definirla!
Sta di fatto che rimane quasi solo
l'effetto della molla.
Questa cosa, su un mezzo da 150 cv,
non è che sia proprio il massimo!!
Mi sono sempre detto: e se provo ad
aprire l'ammortizzatore?
Ancora non l'ho fatto,
ma non è detto che prima o poi
non ci possa provare....
Magari prova a ripassare tra un po'
da queste parti,
può darsi che trovi un servizio
completo
su come fare la cosa!
Ma perchè una casa del calibro
della Yamaha
si va a perdere stupidamente su una
cosa del genere?
Chiaramente per avere una risposta
certa
bisognerebbe prendere per il bavero
della camicia l'ing. Miwa
(il progettista-papà di cotanto
mezzo) e chiedergli:
ma perchè diamine avete fatto
'sta boiata?
Una mezza chiave di lettura io ce l'avrei,
ma è solo una mia idea.
E' risaputo infatti che da circa un
decennio la nota casa Ohlins,
famosa in tutto il mondo per la bontà
delle sospensioni che produce,
è stata acquistata (guarda caso)
proprio dal gruppo Yamaha Motor ltd.
Facendo quindi "due più due",
mi viene abbastanza scontato
pensare che quelle famigerate sospensioni
di serie così "a breve scadenza"
non sono nient'altro che un'abile mossa
per assicurarsi la presenza sul mercato
di una vasto parco
di moto bellissime, potentissime e
molto ben frenate
ma disperatamente abbisognevoli di
buone sospensioni.
Mi sbaglierò?
E chi lo sa?!